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VENA CAVA

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VENA CAVA

11 Agosto | 3 Novembre 2022
Palazzo Florio e all’Ex Stabilimento della Tonnara Florio di Favignana
Mostra prodotta dal Quarto Settore | Patrimonio Comune di Favignana - Isole Egadi

Un viaggio nella storia, nel corpo e nel cuore dell’isola di Favignana (Sicilia), completamente scavata per metà del suo territorio a causa delle cave di calcarenite. Cosa rimane ora di questa sottrazione, di questo vuoto, di questo buio? Ho iniziato così un viaggio in questo mondo parallelo, nascosto e sotterraneo. Sottoterra ho cercato di immaginare le persone che hanno lavorato per tutta una vita nelle cave, senza mai vedere la luce del sole, vivendo e lavorando in condizioni difficilissime. Dovevano essere uomini molto forti, fisicamente ed emotivamente. Ho percepito la loro energia, il sudore, il sangue, la fatica e la loro intima e violenta connessione con la Terra. I blocchi di pietra che si estraevano si chiamavano “cantuna”, la pietra che canta, perché battendoli creavano vibrazioni sonore, dalle quali i “pirriatura" capivano la qualità della pietra, e se non erano buoni erano cantuna stonati. È stata la terra stessa quindi, questa pietra viva, che ha guidato l’uomo, inconsapevole, nella creazione di queste opere architettoniche di estrema bellezza e intensità, simili a templi e cattedrali. Ho percepito l’unione di queste energie, il rapporto intimo e viscerale, tra la pietra e l’uomo, tra natura e architettura e ho visto l’arte e il sacro che da questo incontro si è generato. In questo viaggio surreale, ho scoperto il cuore di Favignana, la sua storia più intima, sono scesa al suo interno, ho camminato nelle sue vene, sentito i suoi organi pulsare, ho sentito la sua energia unita a quella degli uomini che in qualche modo l’hanno ferita. Sono rimasta stupita da quanta bellezza può nascere da un taglio, dal vuoto, da quanta energia può emergere dalla sottrazione, da quanta luce può sorgere dal buio. E mi sono chiesta, le vene, il cuore della Terra, la sua anima, unite alla fatica e al sudore degli uomini, hanno un colore?

Fulvia BernaccaComment